COPPA DELLE PROVINCE E RADUNI

Le facce sorridenti di Oreste e Nichi mi rilassano tantissimo. Li invidio perché io al fianco del Dottor Ginestra e a margine della solita (puntuale) sconfitta dei nostri, probabilmente non sarei riuscito a rimanere così sereno. Nel fine settimana s’è celebrato il pre-turno della Coppa delle Province edizione 2018. Onore ai nostri che hanno alzato la testa con i parietà di Teramo e poco importa che non siano andati oltre allo scoglio insormontabile rappresentato dai giovanotti di Pescara perché il risultato, in realtà, sarebbe l’ultima cosa importante specie quando in campo ci sono i più piccini. Questo, d’altro canto, è ciò che riusciamo a fare da un pochino di anni e ciò a cui ci siamo abituati: rimanere appena “a galla” mostrandoci competitivi con una sola delle quattro province abruzzesi. Credo, amici miei, ancora una volta, che sia opportuno che i nostri rappresentanti “riferiscano in Parlamento”. Al di là, infatti, dei risultati che non metto in discussione, resto deluso e amareggiato per lo schifìo a cui ho dovuto assistere e che mi ha messo in condizione di prendere l’unica decisione giusta, andarmene anche da questo comparto, in attesa ovviamente di albe più rosee. Ma lo sport, scusatemi, non dovrebbe porre le basi per unirci? Non dovrebbero queste manifestazioni avere un filo conduttore comune tra noi Maestri e le linee guide della F.I.T.? E gli orientamenti, come pure gli obiettivi a medio e lungo termine, non dovrebbero essere condivisi quanto meno alla viglia dei raduni? Gran parte di questi eventi, messi insieme alla Garibaldina li ho trovati confusi e approssimativi con date (e orari) che vengono sistematicamente modificati – talvolta anche a poche ore prima dello start. Sulle convocazioni non metto bocca ma se nel 70% di questi appuntamenti sono presenti appena due o al massimo quattro ragazzetti (alcuni dei quali) chiamati più per far numero (ovvero per giustificare il raduno stesso) che per altro, bhè direi che qualche domanda dobbiamo pur farcela, o no? In fondo, non ci dimentichiamo che la Federtennis, per questi otto raduni (un’infinità per il Molise) sborsa un bel po’ di soldini…