Ho imparato che “niente è per sempre”. E sulla base di questo assioma, mi piace credere che ciò che è stato deciso e che ci è stato appena comunicato con la consueta ermetica mail, possa tornare ad essere discusso in un secondo momento perché, francamente, la condizione di “non decidere” non mi convince più di tanto. Con quattro righe, infatti, giunte ai dirigenti dei club molisani, il Presidente Binaghi ha comunicato che il nostro prossimo “numero uno” sarà Luciano Ginestra, già da anni a capo del C.R. Abruzzo. Converrete con me che, in buona sostanza, la decisione non lascia sottintendere, allo stato delle cose attuali, nessuna intenzione di cambiamento. Nessuna novità rispetto a quanto visto negli ultimi dodici anni in cui abbiamo avuto, sì, due Delegati regionali ma durante i quali è stato sempre lo stesso Ginestra, da una cabina di regia privilegiata, a tenere in mano i fili del nostro movimento. L’inconsapevolezza che regna sovrana porterà senz’altro a ritenere questa nomina proficua per il disfacimento delle mie coronarie. Devo invece deludere subito le aspettative di chi festeggerà questo (non) cambiamento di rotta pensando che il danno sia solo mio, perché da tempo ho fatto l’unica cosa che tanti di voi avrebbero dovuto fare: cambiare mestiere! La notizia, pertanto, non mi causerà insonnia o convulsioni. Mi preme però sottolineare, qualora non sia stato ben recepito, che siamo adesso ad un livello pari allo zero assoluto (non che in questi anni, s’intenda, sia stato raggiunto chissà quale risultato). Avere “il nulla cosmico” a capo della nostra Delegazione, significa che di diverso, la nostra regione perde un ufficietto in via Carducci e poco altro: avevamo già toccato il fondo il passato, siamo riusciti adesso a scavare e scendere oltre (il fondo)!
Credo che un punto di riferimento fosse stato meglio averlo ma nelle mie considerazioni c’è anche di peggio: oltre a credere che la (non) decisione sia piuttosto umiliante nei confronti dei pochi appassionati seri rimasti a tirare la carretta, interpreto nelle decisioni propinateci da Roma messaggi neppure troppo reconditi sulla nostra incapacità gestionale ed organizzativa. La nomina trionfante mi suona più o meno così: “Vi abbiamo dato l’opportunità per dodici anni di autogestirvi, ma non avete dato prova di poter camminare con le vostre gambe!”.
È un mio pensiero s’intende, perché non conosco ovviamente le dinamiche con cui Angelo Binaghi e i sette consiglieri della F.I.T. hanno archiviato la pratica Molise. Qualcosa mi dice, però, che la questione non è stata neppure discussa: il peso specifico della nostra piccola realtà è diventato, in questi anni, talmente effimero da poter essere preso in considerazione da qualche usciere della Curva Nord di Roma (dove sono ubicati gli uffici della F.I.T. n.d.r.) o probabilmente da qualche addetto alle pulizie, altro che dai consiglieri! Binaghi avrà, poi, firmato telematicamente la comunicazione mentre era impegnato in altre (e più importanti) “faccende”…Vedo esattamente così la successione dei fatti.
Mi piacerebbe adesso chiedere ai due o tre bravehearts del basso Molise (ma ce ne sono altri tra Campobasso e Isernia) se sono contenti di questa decisione. Mi piacerebbe far capire loro che non si tratta di una vittoria, che nessuno ha vinto e che non avrebbero dovuto permettere che si creassero dualismi. Continuare a idolatrare il loro leader mentre la situazione degenerava, non è stata la migliore cosa da fare. Bisognava solo cercare di salvare il salvabile in una situazione già disperata da anni, impegnandosi nella ricerca di un interlocutore serio che avrebbe potuto fare da traghettatore, limitandosi a farci incontrare e dialogare. Invece, ne hanno fatto una questione di principio, di faide, di fazioni…D’altro canto, però, prendo atto che se concetti legati al mero senso della continuità, del confronto pacifico e democratico non sono riuscito a spiegarli al diretto interessato, figuriamoci se potevo riuscire a farli capire ai suoi discepoli…
Concludo questa mia disamina considerando il bicchiere mezzo pieno (teoria che piace tanto a voi, ma che considero assolutamente da perdente). Inutile sottolineare che il solo fatto di non vedere personaggi iniqui del tennis molisano nominati Delegati della F.I.T. Molise lenisce un pochino il mio senso di nausea. Non vi dico, poi, quali altri nomi avevo sentito nelle ultime settimane: abbiamo seriamente rischiato di avere come Delegati, pregiudicati e gente in preda ai depressivi. Il nulla cosmico che ci ritroviamo adesso, unito al fatto di ritrovarci totalmente fuori da ogni geometria della F.I.T., credetemi, non rappresenta AFFATTO il male assoluto…ma ovviamente per il bene di tutti, mi auguro quanto meno che il dottor Ginestra possa delegare come responsabile del Molise uno che – non dico assai – sappia che il nostro capoluogo è Campobasso e che per storia, per cultura e soprattutto per problematiche, il Molise non ha davvero nulla da spartire con l’Abruzzo…Abbiamo bisogno di uno che ci dia indicazioni, indirizzi chiari per il rilancio del movimento, ma che lo faccia con passione e serietà. E che lo faccia il prima possibile.
2 Commenti
Nel formulare i.migliori Auguri al.Dott. Ginestra, auspico (e come me tanti da quanto posso sentire in giro) un miglioramento, sopratutto nella presenza maggiore e apertura degli uffici del Comitato e della delegazione Molise, con un aumento di personale e una “contact line” su cellulare che risponda almeno dalle 8 alle 20. Credo che il pur ottimo Ferdinando non possa più bastare da solo per soddisfare una mole di tesseramenti e affiliazioni che, con il Padel (e ne sono il primo fautore e testimone)…..è RADDOPPIATA! (se non di più). Sarebbe anacronistico e antiquato oramai pensare di poter continuare a gestire numeri da SPA con 2 aperture settimanali di 3 ore e 1 solo dipendente, mi dispiace ma in termini aziendali la situazione non regge più, Buon lavoro e Auguri Presidente!
Caro Nic sapessi come ti invidio!!! vorrei avere anch’io gli stessi problemi e gli stessi dubbi che hai tu. Vorrei commentare i tuoi “numeri da SPA”…ma devo far fronte ai nostri che sono tutt’altro che da SPA…IN QUANTO AGLI AUGURI CHE HAI APPENA FORMULATO AL DOTTOR GINESTRA, PREFERISCO NON COMMENTARE…
Un caro saluto.
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