A TERMOLI, IL PADRONE DI CASA HA VINTO GLI ASSOLUTI INDOOR

Ho fatto leggerissima fatica a comprendere la necessità di organizzare un sequel dei Campionati Regionali Assoluti dello scorso luglio, tanto che in soccorso dei miei neuroni è dovuta intervenire Marina Bellomo (che ringrazio).  Il torneuccio, incastonato dal nuovo entourage dell’A.T. Termoli tra Natale e la fine dell’anno, è servito se non altro a mettere in luce i buoni propositi di questi nuovi appassionati tra cui Dino Ruscetti che promette, per conto del suo sodalizio, una certa vivacità in più rispetto alle annate scorse. E allora le idee di Dino, unite ai chiarimenti di Marina, mi hanno convinto sulla valenza di questi assoluti invernali indoor, nel circolo meno invernale della regione. Certo, i numeri hanno fatto, ancora una volta, ridere: niente a che vedere con gli iscritti dei campionati indoor dell’Abruzzo dove si sono potuti persino concedere il lusso del doppio maschile (e femminile) e vi ometto pure la qualità del loro main-draw.

Nel nostro, il 90% dei partecipanti non ha avuto età superiore ai 25, cosa molto positiva ma di contro il 100% si è tradotto in soli sedici giocatori (i n.c. hanno composto sostanzialmente un tabellone da torneo sociale e perciò nella valutazioni di puro carattere numerico, hanno per me poca rilevanza). Le mie considerazioni – è sempre bene ricordarlo – non devono neppure per idea sfiorare la suscettibilità di chi organizza ma solo ricordare che queste maniche dobbiamo tutti rimboccarcele senza “sé” e senza “ma” perché se a Termoli ci siamo (quasi), in altri angoli del Molise c’è ancora tantissimo da fare. Per la cronaca, ha vinto Albertone Mastrangelo appena eletto Presidente dello stesso club ospitante. In finale il giocatore più trendy e glamour della regione, ha sconfitto Fernando Borrelli che con la sua tessera FIT elude la “morte” del T.C. Colletorto sebbene abbia scelto di rilanciare le proprie quotazioni con gli allenamenti che effettua sui campi dell’A.T. Campobasso. Vincitore e vinto, hanno liquidato in semifinale rispettivamente Michele (Borrelli) e Pierluigi Lagioia.  Nel comparto femminile vittoria (con mezza sorpresa) di Maya Amicone che arriva da Pozzilli (o giù di lì) ed anche lei sta perfezionandosi sui rettangoli di Villa De Capoa. In finale, questa giovanissima dal volto sempre sorridente, ha battuto la compagna di club Martina Coghi al termine di un match infinito e che si è risolto al terzo. Anche lei, tanto per cambiare, con Campobasso ha poco a che fare (le origini sono sì rossoblù perché il papà è del capoluogo ma lei risiede in un paesino del Gargano e solo per motivi di studio ha legato la sua vita all’A.T. Campobasso). Come vi dicevo in un altro pezzo, trovare ormai atleti che giocano e che perfezionano il proprio tennis nella stesso luogo di nascita, è ormai impossibile e dobbiamo fare di necessità virtù. Altra nota azzeccattissima di questi assoluti è stata quella suonata da Federica Lombardi: ha tenuto bene a freno i genitori dei più piccoli (in concomitanza con i big hanno giocato anche gli under 10): non in una sola occasione ho denunciato il fanatismo (delle mamme dei papà) che ha rovinato decine e decine di giornate di sport e continuo ancora a tutt’oggi a segnalare come sia importante non lasciare mai che gli under 12 giochino e si gestiscano da soli: i genitori dei contendenti, infatti, nel 95% dei casi, impiegano esattamente dieci secondi per entrare in campo e sovvertire gli esiti dell’incontro a favore del proprio figliolo. La presenza di un giudice arbitro (autorevole) a bordo campo, completa l’azione educativa che svolgiamo nei circoli in favore dei più piccoli, indica alla parte genitoriale i corretti comportamenti da tenere a bordo campo (possibilmente a non meno di tre metri dalle righe) e rende gli incontri regolari.

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