Con settembre che è arrivato, rieccoci sui social con la girandola di locandine. Top players, colori sgargianti, qualifiche importanti e stemmi di ogni tipo, ci annunciano che in ciascun club, le attività didattiche stanno per riprendere: da Termoli a Campobasso, da Bojano a Isernia i nostri insegnanti si sono di nuovo riorganizzati e allora spero come sempre di fare cosa gradita nel ricordare alcune cosette, specie ai genitori che leggono queste righe. Voglio augurarmi, anzitutto, che in ciascuna Scuola Tennis, operi come minimo un Maestro Nazionale che vada a coordinare l’intera attività. Il Maestro Nazionale, è bene ricordarlo, è l’unico che può dirigere scuole tennis che prevedano, nell’ambito della progressione didattica, l’insegnamento del minitennis, l’avviamento al tennis, il perfezionamento, la specializzazione e le attività di alto livello (faccio qui riferimento a quelle nazionali). Spingerò molto affinché si prenda coscienza – non solo dalla parte genitoriale – che le attività di insegnamento NON devono essere improvvisate dall’ex idraulico, dal disoccupato o dall’appassionato di turno che avendo giocato benino a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 e trovatosi in difficoltà economiche in questi anni di crisi, decide di ripiegare sul tennis in qualche campo di periferia. Lavorare con i bimbi è una cosa seria e come pretendiamo professionalità in sala operatoria, negli studi legali e nei vari Enti pubblici, è giusto pretenderla pure sui campi sportivi. Si faccia chiarezza nei club e con altrettanta chiarezza si indichi ai genitori l’organigramma dell’Associazione Sportiva con ben specificate le qualifiche di ogni singolo insegnante. Siamo in Molise e comprendo appieno che sarebbe impossibile pretendere un Maestro a campetto; ma una cosa è l’istruttore di 1° (o 2°) grado che promuove tennis con professionalità nelle realtà minuscole dimenticate da Dio, dove tale azione finisce lodevolmente ad essere azione sociale e da considerarsi finalizzata a incentivare, i pochi bimbi rimasti, alla pratica sportiva ed evitargli spostamenti onerosi. Ben altra cosa, ovviamente, è tentare di sbarcare il lunario eludendo, peraltro, le norme federali e facendo figurare come responsabile tecnico un Maestro Nazionale che è addirittura ignaro di quella carica che gli viene affibbiata.
L’ultima nota avvilente è relativa ai tesseramenti come pure alle registrazioni delle Scuole Tennis. Gli incarichi degli insegnanti, non terminano con le suddivisioni dei gruppi dalle 15 alle 18. E’ preciso compito di ciascun istruttore e/o Maestro, garantire alle proprie Dirigenze la certificazione delle proprie scuole alla F.I.T. e i tesseramenti di ciascun allievo (già a partire da questo mese). Ancor prima, ovviamente, sarebbe necessaria l’omologazione dei campi e la messa a norma degli stessi. Non trovo superfluo ricordare che procedere con l’azione educativa, senza aver tesserato i bambini e senza aver certificato la propria scuola adducendo scuse ridicole (sistema operativo che non accoglie la domanda, portale che si inceppa, C.R. inefficiente ecc.) corrisponde ad operare in modi non conformi alle norme federali e sottopone tutti noi a rischi assurdi (e gravissimi).
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