Abbiamo inserito nel nostro bagaglio di esperienze due eventi di buon livello (anzi, uno forse di ottimo livello). Quindici giorni orsono, Nichi Vendemiati ha portato una mini-rappresentativa di under 8 dell’A.T. Campobasso al foro Italico nell’ambito dei Campionati Internazionali d’Italia giovanili. Non inganni il nome della manifestazione: di Internazionale, a parte qualche piacevole irruzione dei top-players (a noi è toccato Goffin e successivamente Djokovic) e la location da favola, c’è stato davvero poco. I bimbetti si sono sfidati in gare di tennis di ping-pong e di atletica e i nostri, che erano i più piccini tra i centocinquanta presenti, non hanno affatto sfigurato.
Ieri, invece, abbiamo definitivamente salutato il F.I.T. junior program 2018 con la tappa interregionale ABRUZZO-MOLISE di Castel di Sangro (AQ). Sulle montagnette abruzzesi, in realtà, dovevano salirci solo i migliori di ciascun raggruppamento provinciale. Vista la pochezza di junior presenti alle nostre tre tappe, ci è stato evidentemente concesso di portare un po’ tutti. D’altro canto, se è vero che il FIT jp è da intendersi di fatto (semi)promozionale, mi è sembrato sacrosanto aprire le porte a tutti. Sui campi del Centro Tecnico Federale, dunque, s’è realizzata una vera e propria invasione festosa di under provenienti da ogni angolo d’Abruzzo. Tra i molisani in azione, gli stessi tre bamboccetti dell’A.T. Campobasso presenti in quel di Roma e due rispettivamente di Boiano e Isernia. Una ventina (forse anche di più) gli altri nostri corregionali appartenenti alle “scuderie” di Oreste e Nichi (bravissimi entrambi) che hanno gareggiato nelle altre categorie. Qualcuno dei portacolori molisani, molto probabilmente, ha raggiunto le battute finali. Io ho seguito gli eroi del comparto RED dove stentiamo un pochino e dove siamo leggermente indietro (il sorpasso è previsto a breve!). Vi segnalo una novità più unica che rara: al mio ingresso sui campi dei mignon, ho trovato i Maestri che chiamavano ad arbitrare i genitori! Io stesso (in borghese e ben camuffato) ho dato il mio contributo. Ero certo che finisse a calci e pugni, mentre invece – a parte una percentuale di imbecilli – pari o uguale al 3% (percentuale da non tenere neppure in considerazione) l’esperimento che a primo acchitto m’aveva turbato e non poco, ha sortito effetti più o meno positivi. Vuoi vedere che i genitori, anche quelli più invasati, una volta coinvolti e con la sensazione di sentirsi davvero parte in causa, imparano a NON diventare rincoglioniti e starsene tranquilli? (ne parlerò con Galietta a breve). Complimenti a chi ancora una volta (Nichi, Oreste, bimbetti e genitori) non ha messo scuse e si è ”giocato a carte” l’ennesima domenica…
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