Mancava solo un buon torneo sui campi del T.C. Isernia e Oreste, dopo aver risistemato le due superfici e dato nuova propulsione al circolo, ha cavalcato intelligentemente l’onda dell’entusiasmo che è andato a crescere dopo i tornei di Campobasso, Bojano e Termoli. La manifestazione di Contrada Acqua Solfurea è stata un successo con i suoi quaranta (e più) iscritti.
CRONACA. Ho più e più volte fissato l’attenzione su Francesco Amore perchè, pur essendo non classificato (ripartiva da un’assenza di oltre cinque anni) possiede un tennis che dovrebbe stare almeno cinque, se non sei step più su e pensavo perciò che si sarebbe reso protagonista sui campi di Oreste. Il sorprendente Alessandro Colagrossi, invece, lo ha ben regolato per poi superarsi anche con il 4-2 Mancini e finanche con Rosato (4-1) che nel raggruppamento di “quarta” era testa di serie numero uno. Stessa identica galoppata ha fatto Giulio Pettograsso che ha mandato K.O. nell’ordine Nicola Onorato, Antonio Colaianni (4.3), successivamente “the wall” (Vendemiati) e poi è andato a segno nell’ultimo turno del tabellone di qualificazione (contro Barletta). Francesco Scavo è stato il terzo qualificato al main draw e in questo ultimo tabellone ha liquidato Maris Di Michele prima di arrendersi a Borrellino (ma solo al super tiebreak). Siamo ora all’atto conclusivo. Dalla parte bassa, con Borrelli (Michele) e Di Pardo andati K.O., è venuto fuori Luca La Palombara abruzzese 3-3 (under 14) che ha perso la finale con Borrellino (Fernando). Quest’ultimo fenomeno aveva battuto – pensate – Emanuele Papa al termine di un match che da quello che apprendo è stato bellissimo. Era questa probabilmente la partita che avrebbe dovuto chiudere la kermesse e invece s’è giocata in semifinale.
Altre due parole su Fernando devo spenderle: il suo tennis non è proprio da lasciare a bocca aperta esattamente come quello del fratello. Dritti e rovesci sono felpati e tutt’altro che devastanti. Ciò detto, questo ragazzo è il più educato fra quelli che mi è capitato di vedere da quando faccio questo lavoro. Mai una parola fuori posto, sempre un saluto affettuoso rivolto a tutti, mai un’imprecazione e questo porta ad essere estremamente orgogliosi quando lo si vede in azione. Uno dei pochi giocatori che non farebbe mai fare una figura di merda a chi lo allena.
Grazie di cuore a Oreste (nemmeno la Gazzetta dello Sport vi ha offerto così tante immagini) e ai Prioriello in collegamento via satellite da Bojano!
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