L’articolo che leggete era partorito con un taglio decisamente diverso. Contestavo la povertà di bimbi di Maestri (e d’animo) che continuano a contraddistinguere il nostro FIT j.p.. mi ero pure soffermato sulla mortificante presenza dell’amico Antonio Leone chiamato, in teoria, come supporto alle nostre attività tecniche e in pratica, invece, messo al nostro fianco perché a ragion dovuta, ritenuti talmente incapaci da non poter camminare da soli con le nostre gambe…
Ci siamo ridotti ad essere presi alla berlina, per via del nostro ego smisurato, per la nostra presunzione e per queste nostre competenze tutte assolutamente da decifrare. L’amico Antonio l’avrei voluto a cenare o a pranzare con noi, non di certo a dare man forte al nostro Fiduciario regionale. Per restituire dignità al comparto, dunque, l’idea era stata quella di mettere un professionista serio al fianco di un branco di pecore. Questo ci ho letto nella presenza di un tecnico proveniente da fuori regione.
L’operazione, comunque, aveva fruttato una tappa del FIT jp con una buona dozzina (e più) di baby tennisti beneventani, le altre due invece, le aveva salvate Oreste che con la sua buona dose di atleti boianesi, aveva per così dire scongiurato la possibilità di assistere ad una serie infinita di “derby in famiglia” con protagonisti i bimbetti dell’A.T. Campobasso. Lo stesso Leone si sarà vergognato più di me…e non avrà visto l’ora di riprendere la strada per Benevento! Uno scempio a cui nell’articolo iniziale non avevo risparmiato commenti sui disastri dei raduni. Credo che chi emerge dai FIT jp e/o dai vari vivai che abbiamo in regione, fa cosa buona e giusta ad andare a cercare visibilità in quelli organizzati in Abruzzo. Quella per i raduni è una spesa (peraltro) che stimo intorno al migliaio di euro. La F.I.T. potrebbe, a mio modesto avviso, investire quei soldi per altro anziché buttarli via nel peggior modo possibile.
Questo l’incipit dell’articolo in fase embrionale. Ho dovuto, poi, correggere velocemente il tiro perché come un avventore di un bar che si rifà la bocca con un buon caffè, anch’io ho potuto gioire (tutto sommato) per lo spettacolo, assai gradevole, a cui ho assistito domenica: dopo tante delusioni, ho registrato una buona presenza di giocatorini (quando un giorno ci sarà trasparenza totale, riuscirò pure a rendervi edotti dei numeri precisi). Una festa piacevole quella della tappa zero FIT j.p. 2019-2020. La confusione regna ancora sovrana ma per lo meno Oreste ha dato nuovamente un buon contributo alla causa e da Termoli è stata garantita una presenza altrettanto massiccia. Con questi presupposti, il successo non è venuto meno. Quello su cui mi soffermerei è il consueto fanatismo di qualche genitore ma non ci perdo neppure un attimo (per ora).
Ultima considerazione sulla riunione del 24 u.s.: nell’occasione tutti i colleghi col nostro responsabile di AREA (Antonio Rubino) dovevano tracciare una lineda guida sui nuovi orientamenti del Settore Tecnico. Da anni mi guardo bene dal prendere parte perché troppo antipatico per confrontarmi con i colleghi. Ancora una volta “cuori impavidi” e uomini in cerca di visibilità col politico di turno, hanno voluto essere presenti. Alle dieci e trenta hanno saputo guardarsi negli occhi per promettersi di rilanciare al più presto la nostra regione. Poi, alle dodici e mezzo, tutti in macchina “ognuno col suo viaggio, ognuno diverso e ognuno in fondo perso… dentro i cazzi suoi”…
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