I DUBBI SU UNA POSSIBILE RIPARTENZA…

I DUBBI SU UNA POSSIBILE RIPARTENZA…

Il periodo a cavallo tra un anno e l’altro mi è da sempre congeniale per fare un po’ il punto della situazione. E’ possibile ripartire insieme (uniti) e portare questa piccola regione laddove (forse) meriterebbe di essere? Osserviamo ciò che abbiamo, partendo dal lembo più estremo, quello che si affaccia sulla Campania: Antonio Passarelli più o meno da sempre sta provando a rilanciare il tennis di Venafro. Nel libro che ho scritto nell’ormai lontanissimo 2011, ho voluto configurare la culla del tennis molisano proprio in quel club storico appartenente ai Cotugno. Negli anni ottanta non c’era giocatore del centro Sud che non conoscesse quel circoletto. Quando l’ho rivisto tra il 2009 e il 2012 di quel tennis non c’era rimasto neppure il ricordo. Al momento direi che al netto degli sforzi lodevoli di Antonio, il nostro punto di partenza non può essere ricercato lì. Il buon Passarelli, infatti, continua a tesserare un discreto numero di atleti ma non so neppure se c’è il campo e comunque non c’è traccia di una scuola tennis che per me rappresenta il punto cardine di una possibile (ri)partenza. A Isernia ecco il bel tennis di Oreste (Colalillo) con cui da sempre ho avuto visioni diversissime. I suoi sforzi, tuttavia, hanno prodotto migliorie importanti in un club storico al pari di quello venafrano. Nel grazioso circoletto pentro le cose sono cambiate assai: Oreste ha sgrassato le componenti che frenavano un pochino l’evolversi di ogni situazione. Ha, prima di tutto, ringiovanito l’ambiente ed ha potenziato le attività, in particolare quelle riservate agli over 18. Iniziative bellissime trovano spazio frequentemente nelle strutture che hanno goduto di un restyling importante. Anche a Bojano, ora come ora, le ideologie di Antonio Prioriello sono diventate diversissime dalle mie ma anche qui, per fortuna, l’attività non manca. I Prioriello si sono allineati alla moda del momento e un campo da padel appare ai margini dei due rettangoli da tennis (che sono stati rimessi a nuovo. Anzi c’è pure un terzo campo laddove una volta esisteva solo il calcetto). In contrada Prusciello, Antonio risponde presente ogni volta che c’è da parte della Federazione, una qualche richiesta di attività agonistica e il numero di tesserati è incoraggiante. Di fatto, il suo, è l’unico circolo tennis, organizzato, in un paese (gli altri sono tutti concentrati a Isernia, Campobasso e Termoli). Ed eccoci al capoluogo. I club sono tre: all’A.T. Campobasso, al netto di varie turbolenze, ogni singola attività federale è garantita. Con affanno si sta pure affacciando sullo scacchiere del tennis regionale la “nuova” realtà di Fontanavecchia che pian pianino prende piede un po’ come l’Urban Sport di Pasquale (Iacobucci) che prosegue da anni a macinare un minimo di attività. Più convulsa è la situazione a Termoli: il potenziale dell’Associazione Tennis, del parco comunale, è inalterato ed a breve lo storico club sarà affiancato dal Monclub di Paolo (Dall’Acqua) e Piero (Boggia). Due, dunque, saranno i circoli (che davvero possono esser chiamati così) in riva all’Adriatico. Finito il tennis di Montenero, non esistono giocate a Larino mentre ad Agnone appaiono e scompaiono diritti e rovesci. A Colletorto, poi, il leggendario Marco Paradiso ha finito di realizzare miracoli e la sua affiliazione è ora, probabilmente, di tipo B (serve cioè a mantenere il nome, forse un minimo di tesserati ma senza più poter contare su campo che gli consenta di realizzare le belle cose a cui ci aveva abituato).

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