POST COVID, AZZARDIAMO QUALCHE DATA?

Tutti, in questi giorni stanno provando (a cazzo) ad ipotizzare date su una possibile riapertura dei nostri circoli e allora ci provo anch’io. E’ una scommessa, un gioco, nulla più! Per questo mi sarà perdonato il post se – come spero – anche questi pronostici risulteranno errati.

La previsione del Ministro Spadafora mi lascia al quanto perplesso perché mi sembra un pochino ottimistica (ha parlato di inizio maggio). Sulla base dei numeri dei contagi e di quello che stiamo vedendo in Cina, la mia previsione era (e rimane) metà, se non fine maggio; dunque almeno due settimane in più (se non tre) rispetto a quanto ha preventivato il nostro Ministro dello Sport.

Resta poi inteso che per quelle date, ogni Presidente di circolo dovrà garantire il totale rispetto delle norme di sicurezza al fine di tutelare la salute dei giocatori, dei dipendenti del club e dello staff tecnico. Il rischio di una possibile ondata “di ritorno” del contagio, è tutt’altro che remoto e garantire perciò la salubrità degli ambienti (campi, spazi attigui, sede sociale e spogliatoi) sarà indispensabile. I Dirigenti dei circoli, in buona sostanza, dovranno spendersi per far rispettare le elementari norme che sono ormai diventate consuetudine dal 5 di marzo ma dovranno pure eseguire pulizie e sanificazioni continue di tutti gli ambienti. Per assicurare tutto ciò, passerà inevitabilmente del tempo e non solo quello strettamente legato ai numeri di positivi al virus e/o di guariti ma quello per l’appunto “materiale” che sarà necessario per offrire quanto più possibile sicurezza ai fruitori.  Insomma, la fase due non sarà proprio facilissima da interpretare anche e soprattutto sotto il profilo, diciamo così, burocratico ecco perché mi convincono poco certe previsioni sulla possibilità della riapertura dei nostri impianti già nei primi giorni di maggio. Mi lasciano altresì perplesso talune considerazioni sulle distanze di gioco che renderebbero il nostro sport più sicuro rispetto agli altri: alcuni virologi hanno fondato le basi di certi assunti sui canonici ventitré metri il che, in effetti, pone il tennis all’interno di una specie di campana di vetro nel disastro generale. Il guaio è che  diversi Maestri non hanno perso tempo a strumentalizzare, per non dire stravolgere, queste affermazioni: a parte, infatti, che questo è vero nella misura in cui due giocatori rimangono inchiodati a fondo campo ma a questo punto bisognerebbe vietare i cambi di campo (le strette di mano) e ovviamente le “discese” a rete, per non parlare del discorso spogliatoi…

I vari post sui ventitré metri, inoltre, stridono senz’altro con quello che accade nel micro mondo dei bimbi: il rischio per loro dovrà essere pari o uguale allo zero assoluto e quando si parla di distanze di sicurezza non di certo si fa riferimento a quanto avviene durante le normali sessioni pomeridiane di avviamento al tennis. Sarebbe pertanto opportuno evitare di raccontare palle come quelle che ho sentito finora.

Ad ogni buon conto azzardo che se per fine maggio potremo riprendere le nostre attività, questa sarà la situazione nei circoli più importanti della regione:

A.T. CAMPOBASSO E A.T. TERMOLI

Credo saranno i primi a riaprire, le difficoltà semmai saranno più per le pratiche burocratiche e per tutto ciò che Morrone e Paradisi dovranno garantire rispettivamente a Gravina e Roberti: gli spazi larghi dell’A.T. Campobasso e quelli sterminati dell’A.T. Termoli, consentiranno a Nichi, Fabrizio, Lorenzo, Fabio e Piero  di riprendere, a metà maggio, quanto meno le lezioni riservate agli adulti. Scivoleranno ai  primi di giugno, invece, quelle collettive riservati ai più piccoli, ma questa – ribadisco – è soltanto una mia previsione.

Lo stop forzato, qualcosa di positivo l’ha avuto: ha consentito ulteriore riposo a Paolo Dall’Acqua che dopo il serio infortunio di gennaio sarà recuperabile proprio con il restart estivo. Auguri a lui!

A.S. LA BAITA

Salvo restrizioni ulteriori del Comune di Ferrazzano, Pasquale, Gianluigi e Marco riapriranno bottega (almeno con gli adulti) più o meno  in contemporanea con i colleghi di Campobasso e Termoli.

Scalpita pure Jacopone Gentile Lorusso. Sui due rettangoli sabbiosi che il beach boy di Oratino ha già scoperchiato, è tutto pronto da adesso, figuriamoci a primavera inoltrata!

T.C. BOIANODUE E C.T. ISERNIA

Nei due centri le sorprese più importanti: il piccolo club del Bojanodue battezzerà, proprio con l’avvio della fase due dell’emergenza, la “nuova” superficie del campo “zi N’ntoni” (non lo chiamerò mai campo A o campo numero uno); a Isernia , invece, la nuova alba del post-covid, coinciderà con l’avvio della nuova gestione targata Colalillo. I due club, secondo me, riapriranno con qualche giorno di anticipo rispetto a quelli di Campobasso e Termoli, dal momento che sia Prioriello che lo stesso Colalillo potrebbero avere meno difficoltà per ottenere il via libera al ripristino di tutte le attività.

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