Sul nuovo format, ci siamo dati nuove regole, più che altro sul numero di battute oltre che sui toni degli articoli. Ci asteniamo pertanto dai soliti commenti sulla festa più insulsa e ipocrita del tennis molisano perché riguardo questo evento abbiamo già detto tutto in passato. Ci basta invitarvi a dare un’occhiata al programma di quella abruzzese (è in foto) per darvi un’idea di quanto è inutile la nostra. Ogni anno dobbiamo fare i salti mortali per capire chi dobbiamo premiare e tra un po’, i premiati, dovremo inventarceli! Insomma, rispetto ai nostri dirimpettai, abbiamo un numero di giocatori (e squadre) da premiare, così basso che basterebbero cinque o sei minuti e qualche coppetta del Decathlon per archiviare la pratica. Fortuna ha voluto che la festa del tennis molisano non ci sarà (per ora). Cause di forza maggiore hanno portato a rinviarla a gennaio. E’ chiaro che non posso sobillare al boicottaggio, mi preme però ricordarvi che i responsabili del C.R. F.I.T. Abruzzo (in particolare chi ha sposato l’idea di una Delegazione molisana come quella che abbiamo dal 2008) non conoscono neppure lontanamente la situazione molisana e utilizzano questo evento come fosse un termometro per misurare i nostri umori. In altre parole ci ignorano tutto l’anno per poi ricordarsi a dicembre (o a gennaio) di venirci a premiare! Chi partecipa a questa festa e chi ritira la coppetta, fa credere, a chi ha sostenuto l’indecenza di questa situazione, che tutto va bene, che siamo felici e che il tennis molisano gode di ottima salute. Immaginatevi di vivere in un appartamento putrido, senza luce e gas e di dover ricevere la visita del padrone di casa che peraltro con pretesti di ogni tipo ha l’unico scopo di ritirare il fitto mensile: ve la sentireste di rimandarlo via senza prima avergliene cantate quattro? Bene, noi siamo talmente pecore che non solo gli paghiamo puntualmente il fitto ma gli offriamo pure il caffè dandogli l’idea che la casa che ci ha dato (quella che gli paghiamo profumatamente) è bella e confortevole. Oltretutto è bene ricordarvi che questa festa ha un costo – secondo me anche altino – e che questi soldi potremmo spenderli per qualcos’altro. Per farvi capire la divergenze di idee e la follia che ci attanaglia, devo raccontarvi che a distanza di appena quindici giorni, siamo stati capaci di organizzare in due circoli che distano non più di quattrocentocinquanta metri l’uno dall’altro, due eventi paralleli (sostanzialmente identici) ma con partecipanti diversi. Questo la dice lunga sull’unità, sull’armonia e sul senso di responsabilità nostro. Ci detestiamo, non ci parliamo, organizziamo eventi promozionali dove scegliamo chi invitare (!) e troviamo poi il coraggio di festeggiare! Quando qualcuno sarà così bravo da spiegarmi che cazzo ci sia da festeggiare, sarò l’uomo più contento della terra!
19 Novembre 2019 523 0 0
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